mercoledì 20 maggio 2009

911

Guardo troppa televiosione. O meglio, guardo troppa tv americana.


Film, telefim, serie tv, sit-com, cartoni animati, reality, sono la mia cura palliativa contro le serate dominate da noia/ansia/tristezza/agitazione/solitudine/voglia di relax.


Ho provato a curarmi con prodotti italiani come Carabinieri, Ris, Un amore di strega, Amiche mie, Piper, ma ne sono risultato immune. O meglio, si sono pure manifestati i famigerati effetti collaterali quali stanchezza, nausea, emicranea.


Quindi come un seguace di una setta o come chi sceglie di curarsi tassativamente ed esclusivamente con l'omeopatia ( e in questo caso spesso le due cose convergono), molte delle mie serate sono allietate da prodotti made in USA.

Ovviamente dopo anni di assuefazione riconosco che in un certo qual modo ne sono rimasto influenzato.

Per esempio, quelle rare volte che mi è capitato di andare al pronto soccorso, un senso profondo di tristezza e depressione si è impadronito di me. Questo non perchè fossi in un luogo che non ha come fine l'offrire servizi di intrattenimento e divertimento, ma per il semplice fatto che nella mia mente il pronto soccorso è solo il County General Hospital, quello di ER per intenderci.

Oppure quando esco di casa immagino sempre che i miei dirimpettai siano Rachel, Monica, Ross,Phoebe,Joey e Chandler. Ed invece ogni volta incontro la signora Grazia e suo marito che stendono la biancheria nel pianerottolo o portano via la spazzatura.

La lista sarebbe lunga e magari una volta la elencherò tutta. Non è questo il momento però.

Mi è successa una cosa che in realtà mi sta facendo pensare che forse dovrei rivedere il dosaggio di American Tv.

Poche sere fa sono uscito di casa, dopo cena, e a piedi mi sono incamminato verso un appuntamento che avevo con egli amici. Tranquillo e spensierato, o più precisamente come un automa, ho iniziato ha percorrere il tragitto stazione termini-san.lorenzo che faccio in media 4 volte al giorno. Lo conosco a memoria questo percorso. Non che sia lunghissimo, però so dove e quando attraversare per guadagnare tempo, quali marciapiedi sono sconnessi, chi incontrerò e dove...insomma potrei farlo ad occhi chiusi.

Cammina, cammina ad un certo punto intravedo un gruppo di ragazzi intoro ad un uomo accasciato per terra. Guardo melgio e capisco che si tratta di un clochard ( o melgio noto come barbone) ubriaco. Abitando alla stazione Termini e non a Wisteria Lane (ahimè), non mi sono preoccupato. Episodi come questi sono all'ordine del giorno.

Quindi continuo a camminare quando invece vengo fermato dal gruppetto di ragazzi. Stranieri. Preoccupati. Agitati (forse loro come vicine di casa hanno Linette, Susan, Gabrielle e Bree).

Nella loro lingua sraneira mi dicono che "questo signore non sta bene. Abbiamo provato a farlo alzare ma non reagisce. Potrebbe chiamare la polizia o un ambulanza?"

Io tranquillizzo i cari ragazzi facendo presente che il motivo per cui non indossava le scarpe non era perchè le sue Tod's nuove gli facevano male ma perchè si trattava di un uomo senza dimora. Ovviamente ho tralasciato il particolare delle Tod's. Rassicuro i fanciulli che avrei chiamato io chi di dovere. Ecco che prendo il mio cellulare, faccio per digitare il numero, lo digito ma la Tim mi informa ce il numero è inesistente. Ovviamente come tutti mi sono detto "shè, ma come è possibile. Come fa ad essere inesistente il 911. 911??????!!!!"

Si, avevo chiamto il 911. L'emergency Calls degli Stati Uniti di America. Il dramma non era questo, però. Il vero roblema era che non mi ricordava più quale numero dovessi chiamare. Preso da un attacco di panico misto ho finto di non avere credito. Così ho rassicurato i ragazzi stranieri che "non appena raggiungo i miei amici chiamiamo subito l'autorità competente". Si ma quale??? E a quale numero????

Riprendo a camminare. Accellero il passo. Inizio a correre. Finalmente raggiungo il locale dove ci sono i miei amici. Fortuntamente fuori c'era ad aspettarmi Barbie Spritz. A lei potevo confessare tutto e rimediare subito chiamando i vigili che avrebbero chiamto l'ambuanza ( tutto questo l'ho scoperto solo dopo aver parlato con la mia Barbie Spritz).

Ho ripensato a questo episodio. Molto probabilmente una volta che sono stato coinvolto nel "mistero dell'uomo accasciato per terra" mi sono sentito come dentro una puntata di CSI New York. Ecco il perchè del 911. Avrei tanto voluto dire " c'è un uomo per terra tra la 5th e la 30th . Correte".

Invece mi sono sentito dire :

-dica
-salve mi scusi ma la chiamo perchè all'angolo tra via Giolitti e il tunnel di San Lorenzo c'è un senza tetto sdraiato per terra che non da segni di vita!!
-è sicuro che non sta bene? (è assodato, non ha risposto Gill Grissom)
-(ma se ho appena detto che non da segni di vita!!!) eh si guardi tra l'altro ci sono anche dei ragazzi stranieri che stanno aspettando i soccorsi
-ma non è che andiamo li e poi sta bene??
-(eh magari lo speriamo, no?) ehm le ripeto, abbiamo provato a farlo alzare ma non risponde
-è si ma poi spesso annamo li e so solo ubriachi
-guardi, questo è probabile però se magari potete andare a controllare?
-ma ha già chiamato qualcuno?
-(tipo lei ora?) eh...in realtà come avrà capito ho chiamato il vostro numero per richiedere un intervento
-e allora mannamo un autoambulanza a controllare, sempre sperando che ci sia qualcuno
-grazie mille
-dove ha detto che si trova?
-(proprio pronto intervento)....all'angolo tra via Giolitti e il tunnel di san lorenzo
-senta me lasci il suo numero e il nome perchè se non c'è nessuno la richiamo! sa non si sa mai.....

ma che vuol dire???che se il signore senza tetto si è ripreso io vengo punito????!!!!!!!!!

Ora è vero che questo sovradosaggio di tv americana mi sta provocando effetti indesiderati. Questo episodio ne è la conferma.

Ma che volete che vi dica, io continuo a immaginare che un giorno l'Amore della mia vita si precipiti a casa mia, si arrampichi sulle scale antincendio ( che non ho), sfoderi un mazzo di fiori e mi dica 
" e dopo che lui l'ha salvata?" ed io "lei salva lui".


lunedì 18 maggio 2009

Nei panni di Veronica




Non ho letto articoli, non ho visto telegiornali, non ho parlato con nessuno di questa notizia che ha travolto l'intero Paese.
Ho guardato solo le immagini, ed ho rabbrividito.

Ma è mai possibile che di tutti i commenti fatti, i fiumi di inchistro sprecati da illustre penne del giornalismo mondiale, trasmissioni televisive dedicate a questo fatto nessuno abbia messo in luce il vero ed unico dramma: ma come diavolo andava vestita in giro Veronica Lario??

lunedì 11 maggio 2009

fino a dove portano le dipendenze

A prova del fatto che la mio amore per Vanity Fair è vero, pubblico una lettera che ho scritto in occasione del compleanno di un mio amico.
Il regalo??? Ovviamente l' abonamento di un anno alla Rivista....



Gentile XXX,

è nostro dovere informarla che in data 10/03/2009 il nostro agente segreto V. F. n°5 , ha trascorso il pomeriggio con lei sotto le mentite spoglie del suo amico Capperaiomatto.
Grazie al potere conferito da Gucci by Gucci, V. F. n°5 è riuscito a portare a termine la sua missione che andava sotto il nome di “ Vanity Fair Addicted”.
Essendo la verità il nostro tratto distintivo, di seguito le riportiamo le parole dai lei emese: “ Oh, oggi mi è presa voglia di comprarmi due riviste spazzatura, tipo Chi e Vanity Fair”.
Le confessiamo che il nostro agente segreto, nell’udire il termine “spazzatura” riferito alla Bibbia sacra del Mercoledi, ha superato se stesso nel non condannarlo a vita ad una insana ed innaturale voglia per i calzini bianchi. Avrebbe fatto di lei, infatti, un oggetto di derisione e chiacchere maligne.
Ma il Gucci by Gucci Power non ha confini. V. F. n°5 ha dovuto inspirare una dose in eccesso di Gucci by Gucci, preventivamente spruzzata sui polsi, che ha attivato immediatamente lo spegnimento di tutti i processi logico/cognitivi ed ha innescato una carica sinaptica dei Gossips Neurons. Sentendosi immediatamente un mix di Frida Giannini, Franca Sozzani e Anna Wintour, non ha ricordato altro che la parola Vanity Fair, per la quale d’altronde è stato programmato.
In preda a questa sindrome di onnipotenza fashionistica, non ha deciso banalmente di farle trovare sotto lo zerbino di casa una copia della Rivista, bensì in accordo con i consiglieri delegati nella persona di Gattara, Oste e Allaraba, ha ritenuto che lei abbia , caro XXX, l’ X Factor per poter essere un lettore prova della rivista, per la durata di giorni 365.

Crediamo in lei e crediamo fermamente che non ci deluderà!!
Non le nascondiamo, però, che verrà sottoposto settimanalmente a domande a sorpresa per verificare la sua costante ed attenta lettura.

Sappiamo, ovviamente, di averle fatto cosa gradita.
Perché Vanity Fair è soprattutto “Cosa Buona E Giusta”.

I nostri migliori auguri.

venerdì 8 maggio 2009

God save the Queen!!!

E' vero che sono uno di quelli che ha sempre sognato in grande. E non intendo solo nelle personali proiezioni sul futuro: uomo di successo, attore, ricco, famoso etc etc...insomma mai che una volta mi sono immaginato impiegato delle poste o sindacalista combattivo. Mi riferisco anche alla mia sefra onirica, al Morfeo che è in me, quando vengo travolto dalla fase Rem, insomma quando dormo.
E' ormai un appuntamento mensile la mia amicizia con Madonna: sono stato suo consigliere, personal assistant, amico amicherrimo, fan scatenato, fan delirante che sale sul palco ( no, non sono quello di Britney). Ho avuto storie d'amore con Luca Argentero. Sono stato presentatore super popolare con tanto di scherzo su Scherzi a Parte ( e vi giuro che ho sognato tutta la trasmissione con Capperaio ospite e vittima dello scherzo). Ho vinto Oscar, Leoni d'oro, Palme.
Una delle mie migliori amiche è Gwynet.
Diciamo che faccio molti sogni d'oro.
Solitamente ,poi, i miei sogni sono svincolati dai pensieri che mi assillano quando son desto.
Stanotte però c'è stata una congiunzione tra un pensiero che mi angoscia, dato da un problema oggettivo (ovvero essere senza lavoro) e la mia megalomania onirica.
Sono circa 3 anni che ogni giorno invio Curriculum Vitae a chicchessia. Risultato: sono circa 3 anni che spero almeno che chicchessia mi richiami per un colloquio. Va da se che ne avrò fatti in tutto 3 in 3 anni. Ma non demordo. Ogni giorno ansioso e speranzoso invio , invio e rinvio CV.
Ecco che stanotte oniricamente sono stato chiamato per un colloquio.
Da chi? Semplicemente da sua maestà Elisabetta II regina d'Inghilterra!!!!!!
E' andato tutto bene. D'altronde conosco benissimo il protocollo reale. Non ho commesso nessun errore stile Michelle Obama. Sua maestà era entusiasta. Mi ha fatto infiniti complimenti per il modo di essere.
Io ero felicissimo. Finalmente avevo trovato un "lavoretto" ( per fare cosa poi non l'ho capito).
Al momento del congedo con tanto di inchino e bacia mano ( che non si bacia mai, ma ci si avvicina e basta!!!) sua maestà mi dice che :"è stato un piacere averla conosciuta. Sono poche le persone che hanno un innato senso del dovere, un savoir-faire così raffinato, un'etichetta impeccabile. Al momento però non è possibile assumerla. Sà, la crisi sta inchinando tutte le nazioni. Sono rammaricata. Ma non si preoccupi che, qualora dovessimo cercare qualcuno, la contatteremo".

Ma nemmeno nei sogni mi assumono????
Ora ci manca solo che stanotte Vero o Gwynet mi dicano che non vogliono più essere mie amichette.

giovedì 7 maggio 2009

la sindrome di Valerie Malone

Non pensavo fosse possibile che potessero succedere ancora queste cose.
Non pensavo fosse possibile che vivendo nella famosa e fantomatica società mediatica, globalizzata da format, omologata da serie tv, linkeggiata da scambi di informazione telematici esistessero ancora persone che non conoscono l'ABC del vivere in una comunity.
Esistono delle regole base che ognuno di noi ha introiettato fin dalla teenager età.
Regole che abbiamo imparato non andando a scuola, al catechismo, facendo i tanto rinomati sport di gruppo o giocando all'aria apeta con gli amici. Bensì grazie alla televisione e alla moltitudine di programmi life style educativi che la popolano !!!
Se ripenso alle prime cose importanti che ho imparato nella mia vita, non mi viene in mente la storia degli Assiri e Babilonesi o il Neolitico, neppure il momento in cui ho imparato la tabellina del 2. Quelloche invece ho vivo nella mente è la prima regola fondamentale da fare propria nel caso in cui avessi dovuto cambiare la scuola: farsi amico il più fico della scuola e allo stesso tempo collaborare con la redzione del giornalino scolastico. Questa sarebbe stata la perfetta congiunzione per identificarmi come : il nuovo arrivato che è abbastanza cool , ma non tutto sport e spocchiosità perchè ha degli interessi. In sintesi mi sarei fatto amica tutta la scuola.
Questa regola fondamentale l'ho appresa non certamente attraverso i miei genitori o alle maestre ma grazie a quello che è stato il testo di "teoria e pratica dell'età teenageriale": Beverly Hills 90210. Una pietra miliare. Una Bibbia.
Ogni Giovedi serà mi sintonizzavo su Italia 1 e apprendevo regole nuove. Meccanismi sofosticati per sfuggire alle malignità. Tecniche argute per far ripagare in modo stiloso un torto subito.
I Comandamenti infiniti per affronatare una storia d'amore. Cosa dire e cosa non dire. Casa far finta di sapere quando in realtà non sai niente e cosa far finta di non sapere quando in verità sai anche troppo. Insomma, imparavo a vivere.
Dopo Beverly Hills 90210 ho seguito i corsi di Melrose Place, Bayside School, Baywatch, Primi Baci, per passare poi a Seven Even, Dawson's Creek, The O.C. e Gossip Girl.
Come me milioni di ragazzi e ragazze sono cresciuti, sono maturati, hanno appreso i trucchi del mestiere di vivere.
Per questo non avrei mai creduto che un mio, per usare un termine retrò, coetaneo potesse commettere errori banali ma gravi allo stesso tempo, perchè alle base delle prime puntate di tutte queste serie tv, che bisogna ringraziare in eterno per averci offerto il tom tom per navigare tra i sistemi contorti delle dinamiche amicali, amorose e parentali.

Provate ad immaginare questa situazione: a Brenda piace Dylan, Dylan è in crisi con Kelly. Brenda si è appena lasciata da Stuart il quale le dice che prima di stare con lei ha avuto un presunto flirt con Kelly quando lei stava ancora con Dylan. A questo puto Brenda ha in mano una notizia hot che deve decidere come giocare.
Ora sappiamo tutti che l'ultima cosa che Brenda dovrebbe fare è quella di dire a Dylan di Kelly e Stuart. La conclusione sarebbe che Dylan si arrabbierebbe con Brenda, non le crederebbe e si avvicinerebbe ancora di più a Kelly.
No, Brenda avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco. Avrebbe aiutato Dylan a distrarsi in questo suo periodo sentimental-confuso, lo avrebbe fatto divertire un sacco, lo avrebbe portato tutte le sere al Peach Pit by Night, per avvicinarlo così sempre di più a se ed allontanarlo da Kelly.

E' una regola fondamentale: mai fare apertamente il cattivo verso il tuo rivale in amore se la tua preda gli è ancora legata!!!

Lo so, non dico nientedi nuovo.
Ma è per questo che è allucinante e a tratti sorprendente che esista ancora qualcuno che si comporticome Valerie Malone. Lei avrebbe detto tutto a Dylan. Dylan l'avrebbe odiata. Gli amici di Dylan avrebbero smesso di frequentarla. Lei sarebbe rimasta sola.

E' per questo che nessuno voleva mai una figurina di Valerie Malone. Nessuno voleva essere come lei.
Eppure girano ancora!!!!

lunedì 4 maggio 2009

invece io

Per fortuna che esistono gli amici che hanno sempre qualcosa che non va in più di te.

Quelli che hanno sempre un malanno più grave, una notizia peggiore, una macchia sulla pelle più sospetta della tua.
Una zia più stronza, una nonna più cattiva,una cugina più lesbica.
Gli amici che se te hai mal di stomaco, loro se lo provocano immediatamente e più doloroso del tuo. Se poi a te passa, a loro "guarda oddio, io ancora proprio bene non direi però ,insomma,meglio di prima sicuramente si".
Gli amichetti che se te sei disoccupato, loro sono spraffatti da una crisi amletica perchè devono decidere quale scegliere tra 5 proposti.
Quelli che quando te sei disperato perchè concretamente non lavori, loro replicano con "e lo dici a me?!", ma poi parlandoci scopri che ne fanno 6 da free lance. Ma d'altronde "ma si che c'entra, ancora porto avanti delle cosette".

Insomma, i classici amici catalogabili nella lista "invece io..."

"Invece io" ne conosco una che mi fa stare bene anche quando ha qualcosa che non va in più di me.....ed è Allaraba.
Di seguito la piccola scenetta in un micro atto che si è svolta oggi:

Via di casa mia. Nel mio appartamento.Interno giorno:

Protagonisti: io ed Allaraba.

Allaraba: "ma più tardi che fai?"

io: " gurda Allaraba, sono disperato. Devo mettere in ordine la camera. E' un disastro. Sembra sia esplosa una bomba"

Allaraba: "ma dai? veramente?"

io: "vai a vedere. Non si può entrare!!!"

Allaraba va in espezione. Torna e dice: "Capperaio, dhè...praticamete è come quando la mia casa è in ordine".

Per fortuna che ogni tanto c'è Allaraba. E casa sua come metro di paragone.