lunedì 20 aprile 2009

Un giro in libreria

Che siamo travolti da una delle Crisi più gravi del secolo, lo sappiamo tutti. Anche non volendo pensarci è facile ricordarselo.Basta sfogliare distrattamente un quotidiano, ascoltare con un solo orecchio la radio, fare un super velocissimo zapping in tv ed infine svegliarsi ogni mattina e non avere un posto di lavoro dove recarsi. Si, forse bastava solo questo ultimo esempio.
Ora, sempre ascoltando con un solo orecchio la radio, leggendo distrattamente un quotidiano o facendo un super velocissimo zapping alla tv, ci viene detto che per reagire e fare fronte a questa crisi bisogna essere positivi, continuare le nostre abitudini, distrarsi, divertirsi e consumare ovvero comprare. Questo perchè bisogna contribuire a far girare il motore dell'economia e lo shopping è una buona benzina.
Diciamo che questa non è una grande novità. Lo sapevamo benissimo. Sappiamo ancor meglio che uscire a fare shopping racchiude in se tutte le qualità anticrisi: distrae, diverte e fa spendere soldi quindi consumare.
Facendo parte a pieno titolo della categoria " travolti da un'insolita crisi nel nuovo millennio", che si traduce in disoccupato, mi sono sentito legittimato a comprare.
Però mi sembrava "troppo " spendere quei pochi risparmi che ho in magliette,pantaloni,borse,scarpe,costumi,nuovi parei per l'estate,felpette carine,camicie,creme,profumi...insomma in tutto quello che mi piacerebbe comprare.

Ecco che è' sempre nei momenti più seriosi che giocare la carta Cultura torna sempre comoda.
C'è un luogo dove si può girellare, guardare, "provare" , incontrare gente e comprare senza sentirsi in colpa: la libreria! Eh si perchè un libro "sono sempre soldi spesi bene".
Così armato di buoni propositi sono uscito e ho fatto un giretto in libreria.
Certo, mi sono detto, non sarà come comprare una maglietta nuova per l'estate alle porte ma è comunque piacevole.
Ci sono stato tante volte. Magari con un titolo già in testa. Magari proprio perchè volevo andare in libreria e non in realtà a comprarmi le All Star rosse. Però, ho pensato, posso divertirmi lo stesso.
Entro ed inzio a girare tra gli scaffali come fossi da Luis Vuitton.
Con aria saccente e culturalmente spocchiosa inizio a leggere i titoli: " Dio del silenzio apri la solitudine.La fede tormentata di Salvatore Quasimodo" , "La croce e la sfinge", "Il silenzio dei chiostri","La canzone dei mille rimpianti","Il cuore cucito","Il traduttore del silenzio","L'uccisore di seta", "Un altro mondo", "Disputa su Dio e dintorni","Uomini che odiano le donne","Un luogo incerto","La ragazza che giocava con il fuoco" e potrei continuare.
Improvvisamente il mio umore è inziato a declinare come quando trovi la maglietta dei tuoi sogni ma è rimasta solo la taglia più piccola o la più grande della tua!!!!!
Ma io dico, noi consumatori ci mettiamo la nostra buona volontà a far girare l'economia. Anche quella culturale. Però anche gli scrittori ci devono mettere la loro parte, no?
Ma non hanno voglia di scrivere qualcosa di più allegro in questo perido così buio???
Se bisogna distrarsi e comprare, certamente non è tanto facile con dei titoli che assomigliano più che altro a degli epitaffi!!!!
Così un po avvilito sono uscito dalla libreria.

Ovviamente ho comprato qualcosa: "Il sosia" di Dostoevsij: storia di uno sdoppiamento psichico.

Bhè dal'altra parte deve contribuire a far riprendereil mercato , no?

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